Backup come funghi

10 maggio 2010 in laRete, Mac

Come già ampiamente documentato su queste pagine, io tengo molto ai backup. Per diversi mesi, oltre a Time Machine e a un’ulteriore copia di sicurezza per i dati di lavoro, ho utilizzato anche SpiderOak, un servizio di backup online dove i miei vari Mac riversavano alcuni dei dati più importanti presenti sui dischi fissi.

Complici alcuni problemi di SpiderOak riscontrati negli ultimi tempi (eccessiva “voracità” di memoria che rallentava vistosamente il sistema), e soprattutto la nascita del mio nuovo/vecchio cervellone, ho deciso di modificare un po’ questo schema, per alleggerire il carico delle singole macchine.

L’idea è semplice: invece di inviare singolarmente i propri dati in Rete al servizio di backup online, i vari Mac eseguono la copia dei files più importanti su un disco di rete locale, connesso ad Airport; è poi The Brain stesso a occuparsi dell’invio di tutti i dati allo storage via Internet.

Questo schema mi ha anche permesso di sostituire il pur buono SpiderOak, con un servizio come iDrive, che offre uno spazio di fatto illimitato (150GB, ben più del necessario) a soli 4,95$ al mese, la metà quindi di quanto spendevo con il sistema precedente.

La scelta è caduta su iDrive dopo una selezione che ha visto competere anche il già collaudato Mozy ed altri servizi, per i seguenti motivi:

- disponibilità di un client completo e, dai primi test effettuati con l’account gratuito, piuttosto affidabile;

- possibilità di eseguire il backup da un disco connesso in rete locale (motivo per il quale ho dovuto escludere Mozy, che non lo permette se non nella costosa versione Pro);

- pagamento mensile, perché mi piace poter cambiare quando voglio senza remore di aver un servizio pagato e non utilizzato (motivo per cui ho escluso l’italianissimo Memopal).

Naturalmente pochi giorni di test non bastano per garantire l’affidabilità di un servizio, per cui nei prossimi mesi vi saprò dire se le impressioni avute finora sono corrette o se ci saranno problemi. L’unica mancanza che sento, per ora, è di un client per iPhone, come quello di SpiderOak, lacuna che spero sia colmata in futuro.

Risolta la questione “online”, rimaneva invece da progettare il lato “locale”. Per tale aspetto, avendo sia alcuni Mac che il netbook Linux, recentemente aggiornato a Ubuntu 10.04, ho utilizzato software diversi.

Su OSX mi sono avvalso dei servigi di SmartBackup, software che uso già da anni per le copie di sicurezza dei dati di lavoro, e che trovo un ottimo compromesso tra usabilità e funzionalità, soprattutto nella nuova versione 3, rivisitata in molti ambiti.

Grazie alla comoda azione di Automator installata dal programma, ho potuto anche molto macachicamente automatizzare il backup, impostando l’avvio “silenzioso” (non viene visualizzata nessuna finestra) ogni 3 ore.

Questo è il banale flusso automator creato:

Ecco invece l’impostazione di crontab, attraverso il comodo programma Cronnix.

Per i meno esperti SmartBackup è inoltre automatizzabile anche tramite iCal, semplicemente usando l’azione “Apri documento” associata a un allarme del calendario Apple. Trovate informazioni dettagliate direttamente nell’help del programma.

Su linux, invece, le due alternative più valide che ho trovato (oltre a fare tutto a manina, ovviamente :P ) sono luckyBackup e Déjà Dup, entrambe facilmente installabili dall’Ubuntu Software Center, o da Synaptic. Personalmente consiglio il primo se volete avere le cartelle e i files facilmente visibili, mentre il secondo è più simile a Time Machine, perché più semplice e con meno fronzoli, salva diverse versioni del sistema, ma comprime tutti i backup che quindi non risultano immediatamente accessibili.

In questa nuova modalità i vari computer non devono far altro che copiare tutto molto velocemente in rete locale, operazione che se fatta periodicamente impegna pochissimi minuti ogni volta, e quindi non occupa molte risorse anche se si sta facendo altro; è il “serverino” centrale ad occuparsi del compito gravoso di inviare centinaia di mega, o svariati gigabytes, via Internet, con il passo tartarughesco che contraddistingue le nostre ADSL. :P Compito per altro che può essere svolto anche di continuo, giorno e notte, senza necessità che gli altri computer siano accesi e impegnati.

Rimane inoltre una copia dei dati in più, che data la mia paranoia non guasta mai! :D

2 risposte a Backup come funghi

  1. Complimentoni. Articolo interessante ed, ovviamente, ben scritto. 8-)

  2. Grazie :)

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