Archivio categoria ‘MelaMusic’

Ogni traccia creata in Logic (sia Pro che Express) ha associato un’icona a scelta tra quelle di default. Ce ne sono tante e coprono gran parte degli strumenti piu’ comuni, ma ovviamente non possono comprendere tutto.

Avete gia’ capito dove voglio andare a parare.

Prima cosa dobbiamo individuare dove si trovano fisicamente le icone originali di Logic. Come spesso accade non sono nel posto piu’ scontato per i macachi, ovvero /Library/Application Support/Logic… o <nome utente>/Library/Application Support/Logic.

Altro posto indicato per contenere queste cose e’ all’interno del bundle dell’applicazione, e infatti abbiamo indovinato: se ci dirigiamo dentro il contenuto di Logic Pro.app le possiamo trovare subito.
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Sono felice cliente Digidesign da diversi anni con una bella scheda audio cicciosa (la Digi 002 rack, 02R), fuori produzione dall’uscita della serie 003.

Che sia l’ora di aggiornarmi visto che nell’aria si mormora di nuove uscite a causa del definitivo inglobamento di Digidesign all’interno di Avid?

L’uscita di nuovi prodotti farebbe scendere inevitabilmente il valore dei modelli precedenti. Tenevo anche in considerazione la possibilità di “tradire” Digi passando a Logic, il noto sequencer di Apple (nato da Emagic).

La 02R è in effetti sovradimensionata per il mio utilizzo casalingo, molti più ingressi e uscite di quelli a me necessari, quindi pensavo di restringere la scelta tra schede piu’ piccole come Mbox 2 ProApogee Duet, fermo restando l’utilizzo del bus Firewire perche’ come noto piu’ prestante dell’USB2 in questo campo.

Ricercando pareri in giro per la rete sono incappato in un articolo che  rispondeva proprio alle mie domande, ovvero un confronto A-B tra le due schede basato sui fatti e non solo apparenze o sentito dire.
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Al di la che il colossal Avatar vi sia piaciuto o meno, oppure se come me non avete avuto ancora l’occasione di vederlo, ecco uno scorcio del “dietro le quinte” per quanto riguarda la produzione della colonna sonora firmata da James Horner…

Avatar - il making of della colonna sonora

Link al video.

Io rimango sempre affascinato da cotanta tecnologia!

Nella prima puntata abbiamo visto la procedura necessaria (se vogliamo anche noiosa) per ritagliare il loop di chitarra tramite ReCycle per renderlo compatibile con Stylus RMX.

È giunta l’ora di divertirci un po’ manipolandolo con le infinite possibilità di elaborazione che ci fornisce questo plugin.

Buona visione…attendo impaziente i vostri insulti, ehm, commenti! Scoprirete una parte di me ancora sconosciuta al web 🙂

Alla prossima.

clicca sulla scritta vimeo per visualizzarlo a grandezza normale

Credo che chiunque sia appassionato di computer music ogni volta che si mette davanti al sequencer di fiducia per trovare l’ispirazione per un nuovo pezzo decida di aprire il proprio strumento preferito.

Nel mio caso il 90% delle volte faccio affidamento a Stylus RMX.

Breve riassunto per chi non ne avesse mai sentito parlare.

Stylus è un audio instrument studiato appositamente per riprodurre e manipolare dei groove in tempo reale. Il pacchetto viene venduto con circa 8 gb di campioni, la quasi totalità composta da loop di batteria (comprende infatti anche campioni singoli di effetti molto adatti alla stesura di colonne sonore), sia elettroniche che acustiche. Qualità audio dei campioni indicustibile, marchio di fabbrica di tutti i prodotti usciti dal quartier generale capeggiato da Sir. Erik Persing.

Quindi sembrerebbe che Stylus “funzioni” solo con suoni di batteria…e dove sta scritto?

Nascosto tra i tanti gigabytes contenuti nei DVD di installazione c’è una piccola quanto utilissima applicazione che ci permette di aprire le porte alla nostra creatività: SAGE Converter.

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trigger

Il primo approccio alla computer music e’ stato inconsapevole, ovvero durante le registrazioni in studio di una delle prime band in cui ho suonato. Il nostro batterista era talmente innamorato del suono di cassa di un brano dei Pantera (I’m Broken) che insieme al tecnico decidemmo di campionarlo e sostituirlo alla nostra cassa.

La cosa si e’ mostrata subito fattibile visto che nel brano c’erano momenti in cui Vinnie Paul (batterista) faceva uno stacco di cassa completamente isolato da tutti gli altri strumenti e quindi noi avremmo potuto aver il suono pulito pulito.

Per fare questo abbiamo fatto ricorso a trigger, a vecchi campionatori e al vecchissimo Cubasis su Atari…tutti oggetti affascinanti dei quali non sapevo nulla.

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In questa lunga pausa di riflessione mi sono interrogato su quale linea improntare i miei articoli, dopo un inizio un po’ anarchico dove passavo dalle mele alle pere, non mi dispiacerebbe iniziare una piccola serie dedicata alla Computer Music, ovvero utilizzare il nostro amato Mac per generare suoni o aggiustarne di esistenti per produrre un brano finito.

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