Il Macaco

Qualche tempo fa vi avevo raccontato dei miei esperimenti con un vecchio PowerBook G4 Titanium. In questi mesi, però, ho sempre avuto, per motivi vari, la voglia di fare un tentativo molto azzardato: sostituire Tiger con Leopard, sebbene sia assolutamente fuori specifiche, visto che monta un G4 da soli 550 MHz.

Confortato anche da altri articoli di amici macachi in Rete, nei giorni scorsi ho voluto imbarcarmi in questa sperimentazione. Dapprima ho provato ad avviare una copia di Leopard già installata sul mio PowerMac G4, per verificare che il Titanium non implodesse in un buco nero durante il boot. Il test è stato positivo, e la velocità accettabile, quindi ho decretato la luce verde per l’aggiornamento vero e proprio.

Il primo passo, naturalmente, è stato quello di creare un bel clone del disco del PowerBook, con il noto software Carbon Copy Cloner.

Innumerevoli fattori avrebbero potuto portare a un fallimento, e l’idea di rimettermi, scornato, a reinstallare Tiger da zero non mi scodinzolava proprio.

Quindi, tranquillo per il backup effettuato, per aggirare la limitazione di Leopard che impedisce l’installazione su hardware al di sotto di certi requisiti, ho utilizzato il noto metodo del Target Disk Mode. In parole povere ho avviato l’installazione dal PowerMac, perfettamente compatibile con OSX 10.5, ma ho effettuato l’aggiornamento del disco interno del Titanium, avviato in “modalità disco di destinazione” e connesso al suo fratello maggiore via firewire. E’ di estrema importanza utilizzare un computer di architettura uguale a quello sul quale girerà poi il sistema (G4 in questo caso), altrimenti l’installazione verrà ottimizzata in modo errato, e quasi sicuramente Leopard una volta avviato dal Mac definitivo non funzionerà correttamente. Quindi, niente “incroci” Intel / PPC, o cose simili.

In questo modo l’aggiornamento, in poco meno di un paio d’ore, è andato a buon fine. Dopo il primo avvio, veloce quanto quello con il 10.4, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle prestazioni del vecchio mac…nonostante non sia ovviamente molto scattante, non ho notato enormi differenze rispetto a Tiger, e tutto ciò di cui ho bisogno gira senza problemi, soprattutto dopo il corposo (e lunghissimo) aggiornamento combo 10.5 -> 10.5.8 con annessi vari ed eventuali.

Il risultato è questo.

Naturalmente non è una macchina usata direttamente, ma sempre in remoto, essendo un piccolo “server”, quindi in questo caso i vantaggi di avere un sistema più recente, compatibile con un parco software più ampio (come versioni più aggiornate di Airfoil e SmartBackup, per esempio), e anche con Time Machine, superano abbondantemente gli eventuali problemi di maggior carico del sistema. L’unica vera preoccupazione che mi rimane da verificare, nel tempo, è lo spazio su disco: il Titanium ha infatti un disco da soli 20GB, e l’aggiornamento a Leopard ne ha mangiati parecchi di quelli lasciati liberi da Tiger. Ho effettuato comunque una bella pulizia con XSlimmer e Disk Inventory X, eliminando dati inutili (per esempio i drivers delle stampanti, non ne ho bisogno) per recuperare qualche prezioso gigabyte.

Ora inizia il test vero, quello dell’utilizzo giorno per giorno. Vedremo se The Brain sopravviverà, o se collasserà in una singolarità. In caso di catastrofe, vi informerò per tempo.

Aggiornamento dell’ultim’ora: per ottimizzare meglio il sistema, ho deciso di reinstallare Leopard da zero. In questo modo, deselezionando molte opzioni durante l’installazione, anche lo spazio occupato si è ridotto notevolmente.