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trigger

Il primo approccio alla computer music e’ stato inconsapevole, ovvero durante le registrazioni in studio di una delle prime band in cui ho suonato. Il nostro batterista era talmente innamorato del suono di cassa di un brano dei Pantera (I’m Broken) che insieme al tecnico decidemmo di campionarlo e sostituirlo alla nostra cassa.

La cosa si e’ mostrata subito fattibile visto che nel brano c’erano momenti in cui Vinnie Paul (batterista) faceva uno stacco di cassa completamente isolato da tutti gli altri strumenti e quindi noi avremmo potuto aver il suono pulito pulito.

Per fare questo abbiamo fatto ricorso a trigger, a vecchi campionatori e al vecchissimo Cubasis su Atari…tutti oggetti affascinanti dei quali non sapevo nulla.

Da quel momento pero’ si e’ acceso in me il bit della passione verso quel mondo.

Il segreto (a quei tempi) :

  • il batterista registra normalmente la sua parte utilizzando per la cassa il trigger, ovvero un dispositivo che rileva i colpi del pedale  e li traduce in impulsi MIDI pesati che vengono poi registrati dal sequencer su una traccia midi a parte
  • isoliamo il suono di cassa che desideriamo campionare e lo convertiamo in file audio (wav, aiff ecc…) tramite il campionatore
  • riavvolgiamo la song e sincronizziamo il sequencer (Cubasis) con l’ADAT (dove e’ registrata la parte audio della batteria, piatti, rullante ecc…)
  • assegnamo il segnale midi restiuito dal trigger al suono di cassa campionato, ad ogni nota midi il campionatore suonera’ il campione di cassa desiderato
  • avviamo la registrazione su ADAT (insieme parte in sincrono il sequencer con la traccia midi della cassa) della cassa sulle tracce di batteria predisposte.

Allora era molto macchinoso ma affascinante. Ora grazie ai moderni sequencer possiamo fare tutto questo al computer…ma…per fortuna il feel del vero batterista in carne ed ossa e’ insostituibile!


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4 commenti a “Computer Music 2: intro”

  1. Bl@ster dice:

    Ci credo che è insostituibile, un colpo di cassa è sempre diverso, mentre quello riprodotto da GarageBand o simili è sempre uguale ;)
    Però articolo interessantissimo :)

  2. ilmacaco dice:

    Ehh, ma prima o poi noi computer sostituiremo voi umani… :D

  3. cialz dice:

    @ilmacaco: speriamo di no (detto da un informatico:-)

  4. cialz dice:

    @blaster: piu’ o meno si’, pero’ se usi diversi campioni di cassa corrispondenti a diversi livelli di velocity (volume midi) puoi avvicinarti con buona approssimazione ad una esecuzione “reale”. Sta a te quando suoni la parte di cassa sulla tastiera Midi dare la dinamica voluta, altrimenti farlo dopo a traccia registrata implicata un dispendio di tempo enorme

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