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nov
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Anni fa, durante la presentazione di iTunes Music Store, Steve Jobs affermava che il modello vincente di vendita non era quello dello streaming, ma del download, perché la gente vuole possedere la musica, non sentirla in affitto.

In questi anni il successo economico del negozio Apple gli ha dato sicuramente ragione, ma vuoi per le ristrettezze economiche, vuoi per la maggior penetrazione di Internet e i dispositivi mobili nella nostra vita quotidiana, oggi il modello streaming si riaffaccia prepotentemente sul mercato: non a caso i soliti rumors impazzano anche riguardo a nuove idee in questo senso da parte di iTunes Store.

Tempo fa vi avevo presentato Grooveshark, un ottimo servizio che permette, gratuitamente o su abbonamento, di sfogliare e ascoltare un vasto catalogo musicale. Per alcune ragioni, però, tra le quali alcuni forti dubbi sulla liceità del loro sistema di approvvigionamento degli album, e la mancanza dell’applicazione iPhone, ho deciso di guardarmi nuovamente intorno in cerca di alternative. Ho approfondito anche brevemente servizi come Last.fm, Aupeo e similiari, arrivando però alla conclusione che il modello “decide lui cosa farmi ascoltare in base a quello che lui pensa siano le mie preferenze” non mi soddisfa sufficientemente.

Ho quindi rivolto le mie attenzioni verso altri sistemi, come Spotify o il redivivo Napster, interessanti, ma solo per scoprire che non sono disponibili nel nostro bel paese.

Stavo per lamentarmi delle solite arretratezze nostrane, quando ho scoperto Play.me, di Dada.

Attraverso un’interfaccia web abbastanza gradevole e intuitiva, che è possibile rendere un’applicazione a se stante tramite i noti software Fluid, Prism o Chrome, il servizio permette di accedere a un archivio abbastanza fornito (circa 4 milioni di brani), sebbene non ampio come quello di iTunes, ma comunque costantemente aggiornato con le novità in uscita. Ci sono delle mancanze, in ogni caso, che spero siano coperte in futuro.

Testato per qualche giorno, appositamente tenuto attivo diverse ore consecutive, non ha mai mostrato tentennamenti, e anche se non sono un audiofilo e il mio ascolto tipo è tramite casse non certo di eccellente fedeltà, la qualità mi è sembrata molto soddisfacente.

E’ possibile creare playlist, selezionare i propri artisti preferiti, condividere canzoni o album sui vari social network e anche con pratici widget da embeddare in altri siti (in modo simile a Grooveshark, ma essendo un servizio a pagamento, solo le preview in stile iTunes). Sono presenti webradio predefinite, ma anche una stazione personalizzata che trasmette brani a seconda delle nostre preferenze d’ascolto, come altri servizi analoghi.

Canzoni e album possono eventualmente essere anche acquistati e scaricati permanentemente sul computer, in un formato completamente libero da DRM.

La parte più interessante, però, viene con l’applicazione iPhone: non solo, infatti, è possibile accedere al catalogo anche dal melafonino, ma anche utilizzarlo in modalità offline: l’app permette di copiare in locale una o più playlist, così da poterle ascoltare anche senza essere connessi a Internet. Funzione davvero preziosa, considerando l’inesistente copertura wifi del territorio italiano, e le flat dati cellulari piuttosto limitate.

Bello, direte voi, ma quanto costa? Solo 5 euro al mese, un po’ più di Grooveshark, ma molto meno per esempio di competitor quali Spotify o Napster.

Considerato che è anche possibile, almeno tecnicamente, ascoltare brani diversi contemporaneamente da più dispositivi con uno stesso account (ottimo in famiglia), il mio consiglio è quello di fare un giro nel catalogo, e se vi soddisfa, magari provare un mesetto, come sto facendo io.

Per ora mi sta piacendo. Vi lascio con una chicca per gli amanti dei Simpson. :D


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Un commento a “Giocami, e di musica saziami”

  1. Blog Personali : Giocami, e di musica saziami dice:

    [...] Il Macaco Post Published: 23 novembre 2010 Author: aggregatore Found in section: Blog Personali [...]

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