Non aprite agli scocciatori

20 gennaio 2010 in ilMondo

Mi capita ogni tanto, ma dovete scusarmi, di sentire la necessità di disquisire di argomenti non direttamente connessi al mondo Apple o alla tecnologia. Oggi per esempio vorrei aggiungere la mia piccola voce a un coro che ritengo importante e che vanta numerosi esponenti in Rete, come per esempio Leo Sorge su Magrathea (questo per dire che non sono l’unico a pensarla così :D ).

Come sapete, qualche mese fa ho terminato una fatica letteraria che avevo nel cassetto da tempo: scrivere un romanzo di fantascienza. Naturalmente, come è ovvio, mettere in fila parole e frasi di senso compiuto è la parte divertente del lavoro; succcessivamente, inizia la fase in cui il vostro manoscritto è pronto, piace a tutti quelli che lo leggono, ma nessuno è interessato a pubblicarvelo perchè, ovviamente, non siete uno scrittore famoso.

Proprio in questa fase, come se foste Pinocchio con le monete d’oro, vi busseranno alla porta diversi soggetti. Io stesso ho ricevuto numerose “proposte di pubblicazione”, terminanti tutte con una cifra a tre zeri richiesta in cambio della stampa di un numero imprecisato di copie, e di qualche generica promessa di promozione nei canali disponibili.

Ecco il coro a cui aggiungo anche la mia voce forte e chiara: non accettate mai le proposte di editori a pagamento.

Tali soggetti, nascondendosi dietro considerazioni all’apparenza buone e giuste (del tipo “eh, ma fare l’editore ha un costo, non siamo mica la Mondadori”), non fanno altro che addossare sugli autori i costi di quello che sarebbe il normale lavoro di un editore: fare ricerca di nuovi scrittori, investire su di essi, nella speranza di trovarne almeno uno di successo che faccia guadagnare soldi a palate.

Quindi, piuttosto di aderire a tali offerte, che non fanno altro che inondare il mercato di opere che probabilmente non andrebbero pubblicate (se il mio lavoro non è buono, preferisco un “no guardi, non ci interessa”, piuttosto che un “ah, per duemila euro glielo pubblichiamo noi…”), usate gli ormai noti canali di autopubblicazione online, e divertitevi con l’auto promozione. Nel frattempo, continuate a sbattere la testa come sto facendo io, nella ricerca di qualcuno che, seriamente, vi faccia una proposta che preveda magari anche solo una piccola percentuale sulle vendite, ma almeno nessuna spesa (così come mi è capitato, anni fa, con Tecniche Nuove, stimato soggetto che opera in ambito informatico).

Altrimenti, regalatelo in formato e-book. I risultati saranno gli stessi (scarsi, ma non pensate che il vostro straordinariamente geniale manoscritto vi faccia diventare ricchi sfondati in un mese), ma almeno non avrete speso nulla, arricchendo solo voi stessi nel percorso di crescita che è quello di scrivere.

In Italia, purtroppo, così come in molti altri paesi, è venuto a mancare quello che è il cardine del fare impresa: il rischio. Pochi sono quelli che investono sulle idee, sulle persone, a meno che non diano un ritorno certo in base ad astrusi indicatori economici.

Quindi, quando qualcuno vi dice: “è giusto che voi contribuiate al successo della vostra opera”, ricordatevi che lo avete già fatto. Con i mesi di lavoro durante i quali avete scritto, cancellato e riscritto i paragrafi che vi sono cari. Con la vostra idea. Se è buona, un vero editore sa come farla fruttare mille volte i soldi che vi chiedono gli altri.


9 risposte a Non aprite agli scocciatori

  1. Clap, clap, clap…
    Mi sembra che non ci sia niente da aggiungere.

  2. hai ragione, purtroppo questi pseudo editori non vogliono accollarsi nessun rischio, anzi sfruttano scrittori emergenti per poi magari prendersi il merito di averli scoperti. Naturalmente il guadagno così , se c’è, è solo loro.

  3. Prova con la Mursia. So per certo che non chiedono soldi… Hanno persone che leggono i romanzi… Poi in base al gradimento dei loro lettori campione valutano una eventuale pubblicazione.
    Tentar non nuoce.

  4. @Luca: Ti ringrazio del consiglio, l’aggiungo alla lista :)

  5. Mi unisco all’applauso. Bravo !

    Magari non posso confermare la questione ‘pubblicazione’, perché ancora non ho scritto la mia straordinariamente geniale opera, ma posso sottoscrivere quello che riassumi nelle ultime due frasi.

    Ma questo rischio se lo deve accollare di nuovo chi ha sudato sul lavoro vero e proprio ? Perché non può accollarselo anche chi in questa opera ci crede e vuole guadagnarci ?

  6. @Stefano: grazie :) Infatti, lo schema dovrebbe essere: entrambi vogliamo guadagnarci. Io voglio guadagnare riconoscimento, fama, apprezzamento. Tu soldi. Io non ho soldi, e ci metto il mio lavoro. Tu hai soldi e i contatti, metticeli.

    No, invece a molti sembra giusto che l’autore debba metterci lavoro e soldi, per poter sfruttare i contatti dell’altro soggetto che poi si prende la fetta più grande. Eh no, così non funziona.

    C’è anche un altro problema in questo sistema. Invece di premiare quelli che hanno le idee migliori, selezionandoli e portandoli avanti, si fa di tutta l’erba un fascio, scremando chi ha i soldi da chi non li ha. Eh sì, perchè io due o tremila euro da investire a fondo quasi perduto, anche volendo, non li ho. E allora? Tutto questo per invadere il mercato con qualunque opera (loro dicono di scegliere comunque quelle meritevoli, ma io ho ricevuto alcune risposte dopo molto tempo, ma altre dopo pochi giorni. Avevano letto veramente bene il testo, o solo fatto una valutazione sulle pagine?).

    Insomma, ce ne sarebbe da scrivere…un libro! :D

  7. Però se tu ti chiamassi, che ne so, Antonella Clerici o Pinco Pallino del Grande Fratello, stai sicuro che un editore non faresti fatica a trovarlo…

    Se hai qualche consiglio da darmi su editori che non chiedono soldi, fammi sapere, la mia mail la vedi, no? Grazie.

  8. @Tiziano Dal Betto: anche io sono in cerca di una sponda :) Per ora ho trovato un paio di contatti interessanti, dai quali sto aspettando risposta. Il primo, segnalatomi da Davide Nonino, è Edizioni della Vigna, specializzato in Fantasy e Fantascienza, che dice espressamente di non richiedere un contributo dall’autore, ed è interessante anche perché ha una predilezione per il doppio formato, cartaceo ed ebook.

    Il secondo segnalatomi dall’amico akash è La Corte, anch’esso un piccolo editore che non richiede contributi.

    Ci sono anche molte risorse in rete con elenchi di editori “classificati” per come lavorano, per esempio

    http://writersdream.org/forum/viewforum.php?f=14

    della popolare rivista Writer’s Dream :)

    Che cosa scrivi?

  9. Non so perché il link soprastante non mi funziona più. comunque, la lista è accessibile anche qui:

    http://www.writersdream.org/blog/2008/12/lista-editori-a-pagamento/

    ed è aggiornata costantemente.

    Ci possono anche essere degli errori, ma non fate caso alle minacce isteriche degli editori a pagamento, è ovvio che si sentano danneggiati visto il “lavoro” che fanno ;)

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