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Piccoli macachi crescono
iSimone Mac
È domenica e mi trovo a casa di amici con tutta la famiglia.
Aspetto l’ora del pranzo facendo un po’ di judo sul tappeto del salotto con le mie due bimbe più grandi; quando, all’improvviso, vedo con la coda dell’occhio Leo con in mano un groviglio di cavi. “E questi da dove li hai presi?” e lui entusiasta come se brandisse la coppa del mondo: “a pagl…io tili un totto ili… ì”.
Ok, sono cavi provenienti da un sistema Windows e non avrei saputo spiegarlo con parole migliori neppure io.
Occhiata veloce alla cucina: i padroni di casa sono indaffarati e non si sono accorti di nulla. Bene, prego Leo di darmi i fili per cercare di sistemare eventuali danni ma attualmente rappresentano un tesoro troppo grande da cedere senza contropartita. Allora sfodero il mio iPhone dalla tasca, ormai utile in ogni situazione della quotidianità, tolgo rete e collegamenti internet, abilito tutte le restrizioni possibili e lo metto sul divano. Subito Leo lascia cadere i fili e si avventa sul melafonino per poter gonfiare palloncini virtuali da piegare in simpatiche forme di animaletti. Con l’aiuto di Anna cerco la provenienza dei cavi. Notiamo sbucare da dietro un mobile il case di un Pc. Almeno io lo noto e dico ad Anna: “Ecco, sono sicuramente di quel computer, li riconosco dalla polvere”. Anna guarda meglio e mi chiede “Che computer?”
“Come quale… quello lì, nell’angolo…”
Anna: “lo scatolotto?”
“Sì, Anna, non tutti usano lo stesso computer che usiamo noi, ce ne sono di molti tipi”
“Ma il nostro è più…”
“Sì, lo so, non dire niente”
Rimetto a posto i cavi e andiamo in cucina per il pranzo.
A tavola Anna chiede al mio amico: “Perché voi usate un computer col cassone?”
Il mio amico: “Beh, perché ho sempre usato computer così e fa le stesse cose del vostro ma costa molto molto meno… e si chiama case, non cassone…”
Anna: “Ma il nostro non ce l’ha… e non ha neppure tutti quei fili pieni di polvere che ha preso Leo…”
Sento il bisogno di giustificarmi: “Beh, sì, prima li ha presi… però abbiamo già rimesso tutto a posto…”
Gaia: “Però il computer ancora non va… io ho premuto i tasti ma non parte…”
Io: “Perché bisogna accenderlo”
Gaia: “Non si accende da solo?”
Io: “Sì, si può programmare perché lo faccia, ma probabilmente a loro non serve…”
Gaia: “E se lo devono usare in fretta? Magari per sentire musica?”
Il mio amico: “per quello abbiamo il lettore CD e lo stereo”
Gaia: “E allora per i filmati?”
Il mio amico: “C’è la TV e il lettore DVD”
Anna: “E i giochi? Ce li avete i giochi?”
“Sì, sì… ma sulla playstation…”
Gaia: “Avete una TV, uno stereo, una playstation e anche un computer nella stessa stanza?”
Il mio amico: “Sì… perché?”
Gaia: “Niente, è che noi facciamo solo con il computer…”
Anna: “Ehi, chissà quanto vi sono costate tutte quelle cose…”
Gaia: “Allora, con il computer, cosa ci fate?”
Il mio amico: “beh, cose da grandi, le mail, internet… cose così… controllo i conti…”
Anna: “Papà, quello che fai tu col telefono?”
Io ascoltavo in religioso silenzio…
11 novembre 2009 alle 09:14
F-A-N-T-A-S-T-I-C-O
11 novembre 2009 alle 09:40
Quando si mettono a bombardare di domande sono micidiali…
11 novembre 2009 alle 09:43
complimenti, hai due figlie meravigliose!
sono riuscite anche ad incuriosirmi oltremodo …
11 novembre 2009 alle 09:51
benvenuta, gaz
11 novembre 2009 alle 10:01
Ma che bello!
Appena finito di leggere l’istinto è stato quello di cercare il tasto ReShare
11 novembre 2009 alle 10:05
Ciao gaz,
in che senso ti hanno “incuriosita”?
11 novembre 2009 alle 10:13
Magnifica!!
11 novembre 2009 alle 10:17
nel senso che non conosco il mondo dei “macachi” e gli argomenti portati da Anna e Gaia sono molto interessanti
11 novembre 2009 alle 10:38
@Gaz
in realtà, come dicono @Morgana e @vincenzodb (vedi sotto i commenti di Meemi), non c’è una abissale differenza tra i due mondi.
Diciamo che c’è una sottile differenza che, per quanto mi riguarda, conta molto.
Spesso, come nel caso dei miei amici dell’articolo, la mancanza di conoscenze pregiudica l’utilizzo del computer, rendendolo complementare al resto e non, come nel mio caso, il fulcro della vita digitale. Questo aspetto è facilitato, secondo me, dalla capacità di integrare soluzioni di Apple e dalla semplicità con la quale ti trovi immediatamente nella condizione di poter fare le cose.
Piccoli fondamentali dettagli.
@stradamax
mi raccomando con la tua piccola Aria… alla sera, prima di metterla a letto, leggile sempre ilmacaco…
@Eugenio
Grazie.
11 novembre 2009 alle 11:00
M-I-T-I-C-O!!! Voglio un bene dell’anima a Gaia!!
11 novembre 2009 alle 11:02
@fokewulf: sì ma anche il piccolo sabotatore è un genio
11 novembre 2009 alle 11:35
Ahahah
Troppo forti! Scommettiamo che il tuo amico un giretto sull’Apple store se l’è rifatto?
11 novembre 2009 alle 11:56
@JustB
Nel caso si munisse di Mac vi farò sapere… però non credo lo farà, il vero problema è che fondamentalmente non ha ancora capito a cosa può servire un computer. Comunque gli abbiamo dato una bella scossa…
11 novembre 2009 alle 12:01
per decenni ci hanno abituato a pensare che ci vuole un apparecchio diverso per ogni cosa (un computer per internet e mail, una consolle per i giochi, un lettore dvd per i film, lo stereo per la musica ecc.).
quindi l’amico di iSimone potrebbe avere anche un mac ma continuare ad avere la casa piena di elettrodomestici e cavi polverosi.
11 novembre 2009 alle 13:15
@Paolone972
Già… Gli anni passano, i tempi cambiano… Ovviamente in quei caso passare a Mac non è la soluzione, ma rappresenta un buon punto di partenza!
11 novembre 2009 alle 13:20
@Fokewulf
Solo a Gaia?
Cosa sono queste discriminazioni??
11 novembre 2009 alle 17:33
E’ un po’ “forzata” ma per mille motivi, ci sta tutta.
E adesso metteteci anche il decoder DVB-T attaccato al televisore.
Il melafonino (come il BB der resto), sono aggeggi non affidabili e pieni di amenità che alla fine non servono….come del resto in Winzoz la – roba – che funziona meglio è spider e mine (da sempre e forse questo è il motivo del succeso) …Complimenti!
11 novembre 2009 alle 18:16
Anna: “Papà, quello che fai tu col telefono?”
e qui sono caduto a terra dalle risate uhauhauhauhauhauhauhauhauhauhahua
11 novembre 2009 alle 19:02
@marco
Sì, lo sapevo che era un po’ “forzata”, ma che ci vuoi fare… son ragazzi!
Per un momento ho temputo che il blog sarebbe stato invaso da commenti di protesta (vedi @Morgana nello spazio dedicato a Meemi qui sotto ), invece mi sono salvato…
@Attilio Viscido
Spero che non ti sia fatto male cadendo…
11 novembre 2009 alle 20:03
Quoto Attilio Viscido: per terra dalle risate…
12 novembre 2009 alle 00:02
Non ho parole…semplicemente fantastici…con la spensieratezza e la nitida,dolce,crudelta con la quale solo i bambini riescono a dire le cose…Fantastica!! Un plauso anche al babbo che l’ha instradata sulla retta via!!
13 novembre 2009 alle 16:09
Figlie fantastiche, vero, ma da tutto ciò emerge solo che il tuo amico è un tecnoleso rimasto ai primi del ‘900, senza offesa.
Non è una questione di dispositivo, ma di approccio alla tecnologia
13 novembre 2009 alle 16:28
@Bl@ster
Sì, lo so e sono daccordo con te, ma la scena era troppo divertente.
Come dicevo anche nei commenti di Meemi (vedi sotto) un Mac non sconfigge questo “analfabetismo informatico”, però magari aiuta ad avvicinare il mondo della tecnologia del secolo corrente anche a chi non ne vuole proprio sapere. Solo perché è già tutto pronto, non perché non si possa fare in altri modi.
Ovvio che se hai un Mac sotto mano a volte è talmente semplice gestire alcune cose che magari, anche se sei ostile alla tecnologia, ti vien voglia di farne di più… se invece per poter usare un dispositivo devi litigarci un po’, può succedere che abbandoni.
In questo caso mi pare ovvio che il mio amico non abbia ancora capito bene cosa sia effettivamente un computer e, quindi, ha preferito relegarlo in un angolo… forse gli abbiamo acceso una lampadina…