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Provare per credere
ilmacaco ilMondo
Mi capita spesso, quando discuto con persone di nuove tecnologie (Mac, netbook, iphone, ebook, …) di arrivare a sentire considerazioni del tipo “ma va, è una cazzata”, oppure “non serve a nulla”, o ancora “costa troppo per quello che fa”.
So che non sono argomentazioni particolarmente argute, ma il meglio viene dopo. Di solito a quel punto chiedo: “ma lo hai provato?”, e la risposta è quasi sempre “No”, seguita dal semplice ribadire delle tesi soprastanti.
Considero tutte le opinioni legittime, se argomentate, anche se contrarie alle mie.
Anche se mi dicono “Windows è meglio di OSX”.
Vi chiedo gentilmente, però, almeno di provare ciò di cui parlate. Prima, possibilmente.
18 dicembre 2009 alle 11:46
E’ la mia stessa politica … provare prima di parlare
Mi piacerebbe provare un e-book … ma costano ancora troppo
18 dicembre 2009 alle 12:13
Beh, ma neppure su Vista si può sparlare senza averlo provato?
18 dicembre 2009 alle 13:48
Storicamente è sempre successo ma ultimamente i miei conoscenti hanno capito che bene o male ho avuto sempre ragione.
L’esempio più eclatante è stato il primo iPod quando all’epoca non c’era ancora l’iPod mini poi nano e io che dicevo “Vedrete che un giorno lo avrete tutti” e la gente “Ma va è tutto su cd, ma va costa troppo, ecc.”
E’ vero che i costi di ingresso iniziali si sono abbassati (500 euro per il 10Gb mentre con il mini erano 200 euro per il 4Gb, meglio che niente insomma) ma comunque la strada era tracciata.
Adesso mi sto scontrando SEMPRE sugli e-book reader.
Anche qui attualmente è un prodotto che non serve a tutti ma essendo studente lo guardo con un certo interesse.
Io parto spiegando dello schermo, che non ha retroilluminazione ecc. e poi dopo mi rispondono “Eh ma leggere a schermo è pesante”
ARGH ma se ti ho appena spiegato che è uno schermo fatto apposta?
Poi chiaramente nessuno lo ha ancora visto e toccato con mano quindi…!
18 dicembre 2009 alle 14:33
Io guardo con molto interesse agli e-book per due motivi; il primo per pura curiosità tecnologica e per rimanere aggiornato, il secondo è per la mia quantità di libri e riviste che inondano la mia piccola, ma pur dolcissima, residenza. Ho provato in un mediastore uno dei e-book pubblicizzati sui volantini e devo dire che stuzzicano molto la mia curiosità; e il pensiero che una SD da 4Gb ci potrebbe stare la mia intera biblioteca… fà un certo effetto.
Non ho ancora visto il Kindle di Amazon che dicano sia il riferimento… ma io da buon macaco sono in attesa del nostro iBoh! Steremo a vedere cosa tira fuori dal cilindro Jobs e co. Perchè se succede come l’iPhone, il tablet di Apple cambierà il modo di leggere.
18 dicembre 2009 alle 14:51
@iSimone: un pochino sì dai eheh
@pepo154: quando ho scritto questo piccolo post, pensavo esattamente agli ebook.
@fokewulf: ti assicuro che già un reader come il Kindle o il Sony (che personalmente preferisco) o il Cybook rivoluzionano già il modo di leggere, anche se non ci ha pensato Apple Il problema però è che la vera rivoluzione la devono fare gli editori…e qui, stendiamo un velo pietoso sull’Italia
20 dicembre 2009 alle 12:40
@ilmacaco: è vero il problema per il successo degli ebook sono gli editori. anche l’ipod senza itunes store non sarebbe stato lo stesso.
20 dicembre 2009 alle 12:47
Io sono molto “schietto” ma secondo me il successo degli eBook Reader sarà solo nel prezzo abbastanza basso e nella velocità e flessibilità nel far vedere libri in pdf.
Parliamoci chiaramente: l’iPod ha avuto successo perché la gente scaricava e scarica da internet altrimenti in Italia non avrebbe mai venduto nemmeno un pezzo visto che l’iTunes Store non c’era qui!
Per gli eBook reader penso che il mercato dove assolutamente ci sono più potenzialità è quello scolastico ma specialmente universitario.
Già adesso gli studenti si stampano le dispense dei professori in pdf e cercano pdf di libri che tranquillamente sfiorano o superano le 100 euro.
Un eBook reader permette di portarseli dietro e non costringe la lettura a schermo, cosa che un portatile invece costringe.
Questa è la strada “facile” di successo.
La strada difficile sarebbe di creare uno “standard” di distribuzione e ognuno la mattina si autoscarica il quotidiano (a pagamento o gratis come Leggo) senza complicazioni.
Però deve essere veramente facile da usare, non voglio vedere nessuna maschera impostazioni o url da inserire, ecc.
Senza uno standard però non si va da nessuna parte.
20 dicembre 2009 alle 12:55
Mah, francamente gli ebook attuali li trovo semplicissimi da usare. Un software come calibre, ad esempio, funziona più o meno come iTunes, inserisci il libro, metti nome, tag e copertina, e lo carichi sul reader. Il pdf in realtà è il formato più scomodo per leggere sugli e-reader, che sia un iPhone o un e-ink, per via della dimensione di pagina fissa. Il formato migliore, che esiste ed è standard, è l’Open eBook, o .epub che dir si voglia.
Il problema è che gli editori per ora si stanno incamminando sulla strada fallimentare intrapresa inizialmente con la musica, del formato proprietario infarcito di DRM, cosi che se io compro un libro da Amazon lo posso leggere solo sul Kindle, e così via.
Ovviamente è una strada stupida: se io compro un libro, voglio potermelo leggere dove voglio. Per esempio, averne una copia su iPhone, per quando sono in metropolitana, e una copia sull’e-reader, per quando sono a casa o in spiaggia, etc…
Secondo me prima o poi ci arriveranno
20 dicembre 2009 alle 13:27
Facevo l’esempio del pdf perché il pdf nel bene o nel male è lo standard de facto per la distribuzione di appunti dei professori e per i libri scaricati online.
La penso esattamente come te per la questione del DRM, la strada che vogliono intraprendere è quanto di più fallimentare esista e la gente non vuole il DRM. Sa benissimo che fra qualche anno se qualche società fallisce o cambia idea i loro libri verranno persi…
Spero però che impiegheranno meno a capirlo!