1109
È domenica e mi trovo a casa di amici con tutta la famiglia.
Aspetto l’ora del pranzo facendo un po’ di judo sul tappeto del salotto con le mie due bimbe più grandi; quando, all’improvviso, vedo con la coda dell’occhio Leo con in mano un groviglio di cavi. “E questi da dove li hai presi?” e lui entusiasta come se brandisse la coppa del mondo: “a pagl…io tili un totto ili… ì”.
Ok, sono cavi provenienti da un sistema Windows e non avrei saputo spiegarlo con parole migliori neppure io.
Occhiata veloce alla cucina: i padroni di casa sono indaffarati e non si sono accorti di nulla. Bene, prego Leo di darmi i fili per cercare di sistemare eventuali danni ma attualmente rappresentano un tesoro troppo grande da cedere senza contropartita. Allora sfodero il mio iPhone dalla tasca, ormai utile in ogni situazione della quotidianità, tolgo rete e collegamenti internet, abilito tutte le restrizioni possibili e lo metto sul divano. Subito Leo lascia cadere i fili e si avventa sul melafonino per poter gonfiare palloncini virtuali da piegare in simpatiche forme di animaletti. Con l’aiuto di Anna cerco la provenienza dei cavi. Notiamo sbucare da dietro un mobile il case di un Pc. Almeno io lo noto e dico ad Anna: “Ecco, sono sicuramente di quel computer, li riconosco dalla polvere”. Anna guarda meglio e mi chiede “Che computer?”