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Addio Steve.
Non ti conoscevo, non ero tuo amico, parente o collaboratore, ma sono triste.
Non sono triste perché non ti conoscevo, ma perché ti conoscevo. C’eri tu nei miei Mac, nell’iPhone, nell’iPad. C’eri tu anche in un piccolo mouse o in un’asettica base Airport.
Tu eri l’idea dietro l’innovazione, la follia del saper dire di no, il cuore e il pensiero.
Tu eri Mozart nella sua musica, e oggi il mondo ha perso Mozart. Di nuovo, troppo presto.
Sono triste, ma anche felice, perché tu sei rimasto con noi, in Apple e nelle idee con le quali hai cambiato il mondo. Questo mondo che ora è malato, come eri tu, ma forse grazie a tutti i folli visionari come te, ha in sé il germe per rinascere.
Ciao, Steve.