Dopo l’annuncio Microsoft del nuovo Surface (che per ora rimane, appunto, solo un annuncio), bloggers importanti e minori si sono subito mossi a valutarne le caratteristiche, tessendone le lodi o, al contrario, criticandone gli aspetti negativi.

Personalmente attenderei che venga messo in vendita prima di giudicarlo, visto che a parte l’estetica e alcune funzionalità, si è visto pochissimo. Per esempio, l’idea della tastiera sottile mi piace molto, sebbene sia utile in situazioni molto rare, ma è quello che mi servirebbe aver dietro sempre per esempio quando prendo appunti in riunione e sembra una soluzione decisamente più “Apple style” di molti accrocchi orrendi di terze parti venduti per iPad.

Fatta questa premessa, c’è un aspetto che però mi sembra importante evidenziare, ed è quello dell’impatto della discesa in campo di Microsoft sul mercato. La vecchia nemica, storicamente, dà il meglio di sé quando pensa a soluzioni innovative senza copiare gli altri (cioè Apple), e nel caso di Windows Phone / 8 e dei nuovi tablet sembra che finalmente si sia messa di nuovo a farlo, a prescindere dalle valutazioni specifiche di merito. Trovo due ragioni per cui un macaco dovrebbe essere contento della scelta di Microsoft: (altro…)

Oggi un consiglio macaco non proprio convenzionale, per chi come me oltre al Mac usa anche Windows, per esempio al lavoro o su un netbook.

Cercando come sempre altro su Google, mi sono imbattuto in maComfort, una piccola suite gratuita di software il cui scopo è portare alcune funzionalità di OSX su Windows, come le combinazioni di tasti, Spaces, Exposé o Quick Look.

Nulla di particolarmente nuovo, ma è comodo avere tutto integrato in un’unica installazione. maComfort funziona abbastanza bene, anche se ci sono delle mancanze: per esempio il clone di quicklook non visualizza i filmati. Non aspettatevi comunque la pulizia delle funzionalità integrate in OSX, si tratta pur sempre di “aggiunte”, ma soprattutto se siete principalmente interessati, come me, a replicare i comodi shortcut di OSX, nettamente migliori di quelli di Windows (mela-h, mela-q, etc…), vi consiglio di provarlo. 😀

Nonostante i problemi e le sfighe di questo periodo, la vita è bella perché ci sfida sempre a mettere in discussione le nostre opinioni, anche quelle più radicate.

Spesso così, per gioco, ci troviamo di fronte a mutamenti che ci sorprendono, e personalmente quelli che amo di più sono gli episodi che mi riempiono di sottile anticonformismo e che fanno sobbalzare sorprese o arrabbiate anche le persone più vicine. Sono una scimmia dispettosa. 😀
Come questo, per esempio: ho da poco installato sul netbook Windows 7, al posto di Ubuntu, e mi piace piuttosto e anzichenò (cit.). 😀
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Torna a trovarci il caro iBoh, con il suo commento su un divertente articolo apparso in questi giorni su un noto quotidiano. 😀

Eccoci qua con il mio primo articolo, il primo di una lunga serie si spera, e quale miglior modo di cominciare se non giocando in casa?

Quindi il tema di questo articolo sarà la giornata media di un Macaco sviluppatore e gli strumenti che ogni giorno si ritrova ad utilizzare.
Adesso bando alle ciance, e passiamo al sodo (che immagino vi interessi di più)!

Parte 1: al lavoro

Premetto subito che per lavoro sono costretto ad usare Windows, quindi in questa prima parte vedrete strumenti prettamente per win, ma che potrebbero risultarvi comunque utili in certe situazioni.
Nella seconda parte invece, avrete modo di scoprire il lato Macaco della programmazione.
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Come anticipato qualche tempo fa (no, non era un pesce, ci siete cascati nel pesce non pesce eh? 😀 ), ilmacaco si è avventurato per voi nel sordido mondo del male, popolato da strane luci e colori allucinatori: l’installazione di Windows 7.

Appena avviato il setup virtualizzato con VirtualBox, ho notato subito una grande differenza: mi aspettavo la rassicurante meletta grigia, mentre è apparso un farfalloso logo di windows gloweggiante. Questa è una cosa di cui Bill, anzi Ballmer dovrebbe tener conto se vuole recuperare l’esodo di utenti verso Mac. 😀

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Anche se a chi mi conosce bene sembrerà strano, non ho detto io questa frase; o meglio non la dissi io quel giorno mentre stavo lavorando con Visio ed ero con…ma forse è meglio che racconti tutto dall’inizio.

C’era una volta un giovane e bello (mah) consulente informatico che sedeva sulla comoda poltrona in pelle di casa sua e davanti al suo fedele destriero…ehm, MacBook Pro volevo dire, tracciava un Network Diagram con Visio. Ok lo so: qualcuno di voi storcerà il naso, ma putroppo Visio è l’unico programma che permette di fare BENE quei maledetti schemi e per usarlo sono costretto a virtualizzarmi Windows con VMware. Mentre maledivo i signori Gates e Ballmer per aver prodotto un sistema operativo così schifoso e intanto cercavo di finire in fretta questo bellissimo lavoro, arriva V.
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Giuro che non faccio apposta a sparare a zero sempre sulla MicroscopicoSoftware, ragazzi ma a volte proprio non si riesce a tenersi.

Inizio col dire che purtroppo questa azienda serve, alla quasi totalita’ di chi fa il mio mestiere, per mangiare,  anche se tutte le volte che ci penso mi fa una tristezza che non vi dico!

Detto questo vi racconto cosa e’ successo l’altro giorno a lavoro. Il capo esordisce alle 8 in punto dicendoci di stare molto attenti che secondo lui si era insinuato un virus pericoloso nel nostro sistema: “Ho ricevuto due mail con nome mittente uguale ai vostri, non mi era mai successo. Chiamo subito il centro assistenza per avere qualche delucidazione”.

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Tanto, tanto tempo fa, quando usavo Windows, ero spesso preso da una frenesia.

No, non quella di scatafrassare il computer dopo l’ennesimo BSOD, bensì di cercare convulsamente, nei meandri della Rete, un sostituto, migliore e più funzionale, dell’onnipresente Explorer (intendo la shell, non il browser), con la sua barra, il suo menu avvio, etc…

In gergo, un desktop (o shell) replacement

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