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Mi ritorna in mente…Intel
alesales Mac
Diamo il benvenuto al nuovo macaco Alessandro, che da oggi inizia a collaborare con questo blog. Il Macaco ingrassa sempre più! ilmacaco
Sono passati ben 4 anni da quando Steve Jobs sali sul palco del Macworld e davanti a una platea attonita annunciò i MacBook Pro, i primi Mac con CPU Intel. Allora sembrava un sacrilegio e i macachi, soprattutto quelli di lungo corso erano talmente arrabbiati da annunciare che non avrebbero mai comprato un PC-Mac (così li chiamavano allora per denigrarli) in vita loro.
Io fui più cauto e me ne stetti a guardare con il mio PowerBook fresco fresco di fabbrica (agosto-settembre 2005). Il mio cuore si domandava come avrei fatto a usare un Mac con un processore non progettato appositamente per Apple ma il mio mononeurone capiva che era una rivoluzione molto importante. Infatti, a fine 2006, quando finalmente i programmi Universal superarono quelli eseguibili solo su PowerPC o con Rosetta vendetti il mio PowerBook e mi dotai di MacBook Pro.
E allora anche il mio cuore capì perché Intel era ed è meglio: finalmente CPU valide ad un prezzo inferiore (avete notato che rispetto ai PowerBook i MacBook Pro costano un bel po’ meno?), la possibilità di farci girare altri sistemi operativi con delle prestazioni decenti (ricordate GuestPC e VirtualPC per Mac…mamma mia che lentezza) cosa purtroppo quasi obbligata nella mia professione, e soprattutto minori consumi e minor calore.
Certo avere un processore dedicato forse sarebbe più Think Different ma così si penalizzerebbe l’usabilità di queste macchine stupende e sarebbe più un Think Stupid.
A 4 anni di distanza ogni volta che guardo indietro non posso che essere soddisfatto di questo passaggio e non so se tornerei mai indietro…e voi cari macachi della vecchia guardia che ne pensate? Meglio allora o adesso?
1 febbraio 2010 alle 09:17
Innanzitutto benvenuto!!
Non saprei, visto che la “mela” dello scandalo per me è stato un iMac G3 da 500Mhz e 512Mb… che ancora adesso viaggia veramente bene.
Personalmente l’unica cosa che mi fà pendere verso Intel è sicuramente il prezzo che si ripercuote sui prezzi dell’intera macchina Apple.
Poi sappiamo benissimo che il resto lo fà quel gran “motore” che OS X!!
1 febbraio 2010 alle 09:26
Benvenuto a bordo Alessandro!
Ne penso più o meno la stesso di quanto dici tu.
Meglio adesso.
Anche se ho ancora un iMac G5 che spesso mi ricorda come fosse veloce, dal punto di vista della gestione dei file audio/video/immagini, anche il vecchio PowerPC G5. Era un’altra cosa.
Sicuramente abbiamo, da utenti, guadagnato in versatilità.
Che fosse da Think Stupid lo imponeva il periodo storico. Fino a quel momento non lo era stato. Credo che alla fine Apple abbia seguito una scelta obbligata in primo luogo dai consumi.
Come ha ricordato Jobs anche l’altro giorno, Apple è la prima mobile-company, non poteva permettersi di non essere competitiva sul fronte MacBook… i Pro erano fermi al G4 da una vita (informaticamente parlando).
Io ricordo con piacere i PowerPC e ritengo che fossero effettivamente superiori agli Intel.
Comunque, da utente, l’importante è che tutto funzioni bene. A me l’hardware non è mai interessato molto.
1 febbraio 2010 alle 09:47
Ciao Ale, ri-benvenuto Pensa che io prima dell’annuncio di Jobs ero uno di quelli che non se lo aspettava minimamente. E durante l’annuncio mi è quasi venuta voglia di scagliare un cd di Windows contro il primo che passava per la strada per quanto sono rimasto stranito dal passaggio.
Questo per dirti (e vale anche per l’iPad), quanto le prime impressioni possano essere sbagliate Infatti, credo che il passaggio a Intel sia stata una delle mosse più azzeccate di Apple degli ultimi anni. Al di là di qualche problemino che purtroppo secondo me il mio MBPro ha, essendo una prima revisione, non avevo mai visto Mac così performanti, e di sicuro il G5, pur essendo un gran bel processore, non ci sarebbe mai stato nei portatili. Inoltre, sebbene io schifi Windows, la possibilità di farlo girare in dual boot quando proprio è necessario, è impagabile.
Quello che mi fa più ridere della vicenda sono i cretini denigratori di Apple che subito si sono messi a dire “ecco prima Apple diceva che il PowerPC è meglio di Intel e ora passa a Intel”.
Come direbbe il mitico Doc, non sanno ragionare quadrimensionalmente
1 febbraio 2010 alle 10:52
Grazie amici per non avermi accolto a pesci in faccia
Diciamo che nel 94 quando si scelse PPC fu una scelta azzeccata ma nel 2005/2006 non lo era più e si è dovuto cambiare…ricordo con molta nostalgia quegli anni dove ancora riuscivo a preoccuparmi per avere incasinato il Mac (ora disco di avvio e ripristino )…e dove il PPC regnava incontrastato.
Ma ora è l’era degli Intel e non abbandonerei mai il mio MacBook Pro :D
1 febbraio 2010 alle 10:53
Scelta obbligata e poi dimostratasi giusta … grazie a Osx.
La produzione dei PowerPc non è riuscita a scendere di consumi e di “temperatura” e quindi era impossibile portare un G5 su un portatile …
Ho ancora il mio iMac G5 che macina per giorni interi senza problemi quando lavoro sui video. E’ lento rispetto al mio MacBook Pro, ma mi da la sicurezza di un buon vecchio diesel
1 febbraio 2010 alle 11:21
@Riccardo
Un buon vecchio diesel. Quoto, bella metafora.
1 febbraio 2010 alle 11:47
per il mio profilo di utilizzo, la possibilità di avere, sui processori Intel, dei sistemi di virtualizzazione performanti è stata sicuramente impagabile.
per l’abbassamento dei prezzi (il mio primo Mac portatile, un PowerBook 1400, credo che lo pagai 7 o 8 milioni di lire), credo che sia un fattore da imputare alla diversa componentistica nel suo complesso, puttosto che principalmente al processore.
ah, naturalmente, un benvenuto al nuovo blogger Alessandro!
1 febbraio 2010 alle 13:39
Bè, prima di tutto complimenti per essere entrato nel gruppo dei “mangiamele”
E complimenti anche per l’articolo, che, da giovane e recente macaco, mi ha portato a conoscenza di un passaggio che, pur sapendo esserci stato, non avevo mai valutato dal punto di vista dell’impatto “emotivo”
3 febbraio 2010 alle 18:25
Con il nuovo iPad possiamo consolarci dai…. c’è un processore made in Apple, l’A4.
3 febbraio 2010 alle 18:32
Sì, ricky, detta così è una cosa che mi fa piacere.
Bisognerà vedere se è un buon processore.
In ogni caso, l’iCoso non è un Mac, è un i-qualcosa: tutta un’altra categoria di prodotti…